Sii con me in ogni momento e in ogni luogo

Signore Gesù, domani inizia il tempo di quaresima. È un periodo per stare con te in modo speciale, per pregare, per digiunare, seguendoti così nel tuo cammino verso Gerusalemme, verso il Golgota e verso la vittoria finale sulla morte.
Sono ancora così diviso! Voglio veramente seguirti, ma nel contempo voglio anche seguire i miei desideri e prestare orecchio alle voci che parlano di prestigio, di successo, di rispetto umano, di piacere, di potere e d’influenza. Aiutami a diventare sordo a queste voci e più attento alla tua voce, che mi chiama a scegliere la via stretta verso la vita.
So che la Quaresima sarà un periodo difficile per me. La scelta della tua via dev’essere fatta in ogni momento della mia vita. Devo scegliere pensieri che siano i tuoi pensieri, parole che siano le tue parole, azioni che siano le tue azioni. Non vi sono tempi o luoghi senza scelte. E io so quanto profondamente resisto a scegliere te.
Ti prego, Signore: sii con me in ogni momento e in ogni luogo. Dammi la forza e il coraggio di vivere questo periodo con fedeltà, affinché, quando verrà la Pasqua, io possa gustare con gioia la vita nuova che tu hai preparato per me. Amen.

(J.M. NOUWEN, In cammino verso l’alba, in ID., La sola cosa necessaria Vivere una vita di preghiera, Brescia, Queriniana, 2002, 237-238).

Consigli spirituali

Chiesero ad abba Giovanni di Licopoli: «Padre santo, noi desidereremmo che tu ci dicessi e ci indicassi cosa dobbiamo fare per la salvezza delle nostre anime, affinché possiamo trovare misericordia presso il Signore per la tua preghiera».
Il santo abba Giovanni rispose loro: «Io sono un principiante. Sono io ad aver bisogno di qualcuno che mi indichi la retta via».
Quando insistettero, li ammaestrò dicendo: «Sappiate, fratelli miei, che, prima di tutto, dovete diventare umili in ogni vostra cosa e dovete fare memoria delle vostre colpe passate e pentirvene di tutto cuore, chiedendo misericordia e perdono a Dio. Evitate di proferire parole menzognere perché esse tolgono dai cuori il timore di Dio. Non diffamate nessuno per non rattristare l’anima. Procuratevi il bene affinché il Signore vi benedica. Fate vostri gli errori dei vostri fratelli e non li divulgate. Siate miti, dolci, compassionevoli perché ciò è il principio della salvezza. Fuggite dalla gente e confidate nell’umiltà perché è ciò che vi salva da tutti i misfatti e le colpe. Non siate cattivi perché non vi capiti qualcosa di brutto. Onorate vostro padre perché la grazia del Signore discenda su di voi. Non vi incensate e non crediate di essere sapienti per non cadere in tentazioni. Abituate la vostra lingua a pronunciare parole d’umiltà, di docilità e di obbedienza verso tutti. Cercate la misericordia e il perdono presso il vostro Creatore poiché la misericordia divina giungerà a voi prontamente. Praticate queste tre abitudini: il lavoro manuale, la preghiera e la glorificazione del Signore. Pensate nel vostro intimo che di questa vostra vita non vi resta che l’oggi. Non peccate contro il Signore. Non siate ingordi. Non spazientitevi per il lavoro manuale per non cadere nelle trappole del nemico. Non siate pigri perché il pigro assomiglia a una casa abbandonata nella quale non v’è alcun bene. Soprattutto, chiediamo al Signore di sostenerci perché possiamo realizzare tutto questo. Siate mansueti perché la mansuetudine perdona i misfatti e le colpe».

Abba Giovanni di Licopoli

Beatitudini dell’oggi

BEATI quelli che sanno ridere di se stessi:
non finiranno mai di divertirsi.
BEATI quelli che sanno distinguere
un ciottolo da una montagna:
eviteranno tanti fastidi.
BEATI quelli che sanno ascoltare e tacere:
impareranno molte cose nuove.
BEATI quelli che sono attenti
alle richieste degli altri:
saranno dispensatori di gioia.
BEATI sarete voi se saprete
guardare con attenzione le cose piccole
e serenamente quelle importanti:
andrete lontano nella vita.
BEATI voi se saprete apprezzare un sorriso
e dimenticare uno sgarbo:
il vostro cammino sarà sempre pieno di sole.
BEATI voi se saprete interpretare
con benevolenza gli atteggiamenti degli altri
anche contro le apparenze:
sarete giudicati ingenui,
ma questo è il prezzo dell’amore.
BEATI quelli che pensano prima di agire
e che pregano prima di pensare:
eviteranno certe stupidaggini.
BEATI soprattutto voi che sapete riconoscere
il Signore in tutti coloro che incontrate:
avete trovato la vera luce e la vera pace.

Ch’io impari da te

Fa’, o Signore,
che sia nella preghiera attento, nel cibo sobrio,
nel dovere diligente, nei propositi costante.
Fa’ ch’io cerchi di possedere l’innocenza interiore,
la modestia esteriore, un comportamento esemplare,
una vita onesta.
Fa’ ch’io vigili assiduamente per vincere la natura,
assecondare la grazia, osservare la legge,
meritare la salvezza.
Ch’io impari da te
quanto è fragile ciò che è terreno,
quanto grande ciò che è divino,
quanto breve ciò che è temporaneo,
quanto durevole ciò che è eterno.
Concedimi di prevenire la morte,
di temere il giudizio,
di sfuggire l’inferno,
di ottenere il paradiso.
Amen.

Clemente XI

Dal cavallo al cammello

«Chi non risponde alla Parola diventa sordo» (Martin Buber). L’accompagnamento non può che portare alla consapevolezza che, come ci ricorda NVNE, «tutta la vita è una risposta» (26/e) e, quindi, a saper scorgere le continue chiamate di Dio in ogni stagione della propria esistenza. È il faticoso passaggio dal cavallo al cammello.
Un cavallo va bene per la bellezza, la forza, la velocità e la razza, per godersi una cavalcata, gareggiare e vincere un premio. Tutto molto bello. Ma poi nella vita ci sono anche i deserti, e là il migliore dei cavalli è inutile e la velocità non serve. Il cavallo si spazientirà, diverrà irrequieto, gli zoccoli affonderanno nella sabbia. Il suo respiro brucerà nel calore e la bestia s’imbizzarrirà, cadrà e morirà nelle sabbie spietate. I cavalli non sono per il deserto.
I cammelli sì! Il cammello s’incamminerà e andrà avanti. Anche senza cibo, senz’acqua, senza redini, senza direzione, andrà avanti costantemente, fedelmente, sicuramente, man-terrà la rotta, attraverserà il deserto, raggiungerà l’acqua e salverà se stesso e il suo cavaliere. La tenace perseveranza di mantenere fermamente la rotta nelle circostanze peggiori è una dote preziosa per sopravvivere in questo mondo. Noi tutti abbiamo bisogno di un cammello nelle nostre stalle.

Antonio LADISA, La direzione spirituale oggi: perché?, in CENTRO REGIONALE VOCA-ZIONI (PIEMONTE-VALLE D’AOSTA), Corso di avvio all’accompagnamento spirituale. Atti, a cura di Gian Paolo Cassano, Casale Monferrato, Portalupi, 2007, 30).