Dinamismo della ricerca di Dio

In noi c’è un dinamismo della ricerca di Dio, che opera anche quando non lo troviamo, e opera di più. Se diamo voce a tale dinamismo, che è già la grazia dello Spirito santo, il dito dello Spirito santo che scrive la lettera di Dio in noi, noi entriamo nella totalità della nostra persona, che è ricerca razionale e logica, ma poi ricerca affettiva, amorosa.
Ed entriamo anche a conoscere meglio il mistero di Dio che è amore. Amore non significa soltanto efficienza, produzione di beni in serie; amore è libertà di Dio, capacità di amare ciascuno in modo diverso, gusto di nascondersi per farsi trovare. Quando arriviamo a comprendere qualcosa di questo mistero di Dio che è Trinità di amore, gioco di amore perenne in sé, che è dono, non ci stupiamo più scoprendo che Dio talora si nasconde a noi per acuire nel nostro cuore il desiderio di cercarlo e per darci la gioia di ritrovarlo.
Dio è vitalità infinita, inventività continua nell’amore, libertà assoluta.

Seguire Cristo – Rapporto personale

La vita cristiana è relazione personale con Cristo, un dialogo e un cammino con lui. Si tratta non solo di accettare il suo insegnamento, ma «di aderire alla persona stessa di Gesù, di condividere la sua vita e il suo destino, di partecipare alla sua obbedienza libera e amorosa alla volontà del Padre»
Lo Spirito Santo unisce e rende conformi a lui, muove a seguirlo. «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mc 8,34). Il discepolo di Gesù deve assumere il suo atteggiamento filiale di obbedienza al Padre e al divino disegno di salvezza, che lo ha condotto alla croce e alla risurrezione. «Pur essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» (Eb 5,8-9).
Camminare dietro a Cristo significa camminare nella carità, avere i suoi medesimi sentimenti, amare come egli ha amato, fino a dare la vita per i fratelli: «Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli… Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità» (1Gv 3,16-18). Ma è impossibile amare come Cristo ha amato, se egli stesso non ama in noi; è impossibile andargli dietro, se egli stesso non viene a vivere dentro di noi. Ebbene, comunicandoci lo Spirito Santo, egli entra nella nostra esistenza e la vive con noi, sì che ogni cristiano può dire come Paolo: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). Egli perciò non rimane un modello esteriore; anzi, viene interiorizzato in virtù dello Spirito.

Catechismo degli adulti 816

Sarò pellegrino

Meglio di me, Signore,
tu sai su quali orizzonti
si allarga il paese delle promesse.
Abbandonerò i territori dove, da padrone,
organizzo la dolcezza per i miei occhi
e l’ebbrezza per il mio corpo,
facendo scorrere latte e miele
nel comodo allineamento dei miei giorni.
Partirò!
Abbandonerò le mie terre di comodità,
dove mi è indifferente l’ordine delle cose,
fino a quando i diluvi dell’odio e dell’ingiustizia
non sommergono la mia dimora.
Abbandonerò le mie terre di disprezzo,
dove gli uomini sono catalogati
secondo il rendimento,
come se fossero prodotti sul mercato.
E tu mi butti fuori dalla mia casa,
dove gli armadi sono pieni
e gli scaffali ordinati.
E tu sempre mi costringi a guardare più lontano
e a piantare altrove le radici del mio cuore.

Charles Singer

Missione vocazionale a Torricella (Taranto)

Le nostre Costituzioni ci ricordano in diversi punti l’importanza della collaborazione pastorale, del sostegno nella preghiera di coloro che sono inviati a particolari esperienze di missione, chi rimane a casa consente queste attività continuando con l’attività ordinaria.
Credo nell’opportunità di queste esperienze nel farci conoscere, nel vivere delle fraternità temporanee in missione, essendo pochi forse non ci è consentito di aprire fraternità al momento, ma possiamo fare esperienze simili di apostolato.
Dopo questa introduzione desideravo rendervi partecipi dell’esperienza di missione a Torricella.
Lunedì 18 marzo siamo partiti da Roma e da Loreto per incontrarci a Bitonto attorno alle 11.00, abbiamo celebrato nella casa di pastorale diocesana intitolata al professore Giovanni Modugno, un pedagogista,figura importante per la cittadina di Bitonto, morto, lo stesso giorno e anno di p. Venturini.
Ha presieduto p. Davide nel suo secondo anniversario di ordinazione, abbiamo ricordato p. Mario Venturini e il professor Giovanni Modugno insieme agli aggregati di Bitonto. Dopo la celebrazione ci siamo fermati con loro a mangiare e a fare un po’ di condivisione.
Nel pomeriggio siamo partiti per Torricella facendo una tappa a Polignano a Mare per vedere quel luogo.
Arrivati alla sera a Torricella abbiamo cenato con don Antonio e poi siamo stati accompagnati dalle persone che ci accoglievano nelle loro case.
Abbiamo ricevuto un’accoglienza squisita, don Antonio sempre disponibile e attento, le persone che ci accoglievano nelle loro case non ci hanno fatto mancare niente. Don Antonio ha ben organizzato l’accoglienza, ogni giorno c’era un gruppo che ci preparava i pasti. Generalmente mangiavamo in canonica insieme con don Antonio, sono stati dei bei momenti di condivisione, di amicizia e di programmazione pastorale.
Pur avendo preparato tutto per tempo, ogni giorno guardavamo il programma della giornata successiva e spesso c’era una piccola revisione della giornata o delle singole esperienze. Anche i parrocchiani ci hanno dato accoglienza e disponibilità.
Anche l’incontro con i preti della vicaria è stato molto bello hanno potuto conoscere il carisma in modo più approfondito, anche se don Antonio, manifesta spesso la sua appartenenza e l’esperienza vissuta nelle nostre fraternità.
Visto che l’esperienza è andata bene, ci ha proposto di partecipare a un incontro di un’associazione di preti di Grottaglie, chiamata:”La vite e i tralci”. Io e p. Carlo abbiamo partecipato a questo incontro anch’esso molto bello. Gli altri invece sono andati a trovare gli ammalati.
Ringraziamo il Signore di questa esperienza.
Ovviamente il racconto non vuole essere esauriente, ma un piccolo contributo alla condivisione.

Parte della lettera inviata da padre Giuseppe Stegagno, responsabile della Pastorale vocazionale della Congregazione di Gesù sacerdote, inviata alle Fraternità dopo la Missione vocazionale a Torricella in Provincia di Taranto, nella parrocchia di San Marco Ev. guidata da don Antonio Quaranta.