Lettera di p. Carlo Bozza, Superiore generale, in occasione della solennità di Maria Madre del Sacerdote, 15 settembre 2017

Trento, 14 settembre 2017

“ecco la tua madre” (Gv 19,27)

Carissimi confratelli, aggregati/e e amici dell’Opera,

Il nostro calendario di Congregazione è costellato di varie feste, tipiche nostre, trasmesseci dal nostro fondatore P. Mario Venturini. Una di queste, a lui cara, è la festa di Maria Madre del Sacerdote.
È una ricorrenza che vogliamo celebrare come momento forte della nostra spiritualità. Invochiamo Maria Madre del Sacerdote con lo stesso animo con cui P. Venturini ricorreva a lei. Viveva questa devozione fin dalla sua formazione seminaristica e molto più fortemente quando sacerdote e dentro la Congregazione.
Ho fatto alcuni passi indietro per vedere come alcune persone, singolari nella Chiesa, hanno presentato e vissuto la devozione mariana.
Papa Pio XII nel 1950, nella esortazione “Menti nostrae”, rivolta al clero, scrisse: “… Ed infine, quando sperimentate più gravi le difficoltà nel cammino della santità e nell’esercizio del vostro ministero, volgete fiduciosi gli occhi e l’animo a Colei che è madre dell’Eterno Sacerdote ed è perciò madre di tutti i sacerdoti cattolici… Se Maria ama tutti di tenerissimo amore, in modo tutto particolare essa predilige i Sacerdoti, che sono viva immagine del suo Gesù. Confortatevi al pensiero di questo amore della Madre divina per ognuno di voi e sentirete più facili le fatiche della vostra santificazione e del mistero sacerdotale”.
P. Mario Venturini gioì per il fatto che il papa la invocasse sotto questo titolo. Nella predicazione, nei dialoghi con i sacerdoti, a tutti i sacerdoti raccomandava questa devozione, ma la volle forte soprattutto nei suoi figli e oggi la continuiamo recitando la preghiera che ci è stata tramandata e ripetiamo nelle nostre comunità: “Raccolti attorno a te, o Maria, Vergine immacolata, con gioia ti proclamiamo “Madre del Sacerdote” e invochiamo il tuo aiuto”.
Papa Francesco nel Giubileo dei sacerdoti nel Giugno del 2016 disse: “Quando voi sacerdoti vivete momenti oscuri nel più intimo del cuore, guardate solo Maria, andate là e lasciatevi guardare da Lei, in silenzio. Lasciatevi guardare dalla Madonna!”. Il Papa ricorda che presi per mano da lei, aggrappandoci al suo manto – anche Gesù si è aggrappato al manto della Madonna – nelle turbolenze spirituali bisogna incontrare rifugio sotto il suo manto e sotto il suo sguardo. Afferma il papa Francesco: “Gesù ha promesso che non ci lascerà orfani e nella Croce ci dà la sua Madre. A partire da quel momento, Lei diventa la nostra Madre, quella che ci custodisce e non ha vergogna di noi, ci difende”.
Abbiamo questi esempi, questi stimoli per vivere la devozione a Maria, Madre del Sacerdote. Sia nella devozione personale come comunitaria, sentiamo Maria vicina, molto vicina a noi, sotto le nostre piccole o grandi croci personali e preghiamola di guardare a tutti i sacerdoti inchiodati sulla croce del martirio, della persecuzione, della incomprensione, della solitudine, della malattia, della stanchezza, delle piaghe e miserie umane. Il nostro carisma e spiritualità ci chiedono questa carità sacerdotale.

Buona festa a tutti.

Un saluto e abbraccio fraterno.

P. Carlo Bozza

Secondo Convegno estivo

Dal 28 al 31 agosto alcuni confratelli della Congregazione e anche qualche ospite hanno vissuto la seconda parte del convegno sulla comunicazione interpersonale, la prima parte era stata vissuta in febbraio sempre guidata dalla dottoressa Lidia Curcio.
Ognuno è un essere comunicante e non può non comunicare, anche quando pensa di non comunicare, in qualche modo comunica qualcosa. Il problema talvolta è capire in che modo comunicare, in che modo scegliamo di comunicare tra noi. Comunicare è inevitabile, non è facile. Quando si comunica ci si scambiano contenuti a livello non solo cognitivo ma anche emotivo. l’uomo comunica elaborando simboli e ciò permette la nascita della cultura. La comunicazione è una attività tipicamente sociale, eminentemente cognitiva, strettamente connessa con l’azione.
Al termine del convegno alcuni si sono recati a visitare la splendida Abbadia di Fiastra con il suo complesso e l’antico monastero dove i monaci lavoravano la vite o l’olivo.

Raduno in Baita Castil

Da domenica 23 a sabato 29 luglio alcuni dei religiosi più giovani si sono radunati in Baita Castil per un convegno di formazione sul documento preparatorio dei vescovi al sinodo sui giovani: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale.
Sono stati momenti molto ricchi per la fraternità, condivisi anche da alcuni amici giunti dalla parrocchia San Cleto (in Roma) che hanno lavorato per rendere il soggiorno più piacevole e “nutriente”. Preziosa anche la presenza delle sorelle nella persona di sr Rosecler.
Diverse e arricchenti sono state le visite di quei giorni; la preghiera, le passeggiate nel tempo libero e la giovialità sono state un condimento necessario per la buona riuscita del campo formativo.

Visita guidata alla Basilica della Santa Casa di Loreto

Nel pomeriggio di giovedì 6 luglio alcuni confratelli della Congregazione di Gesù sacerdote, al termine del convegno di formazione, hanno approfittato della competenza di una guida, il sig. D’Amico, per conoscere meglio la Basilica e la Santa Casa. Il percorso architettonico, artistico, storico e religioso è stato ricchissimo e molti sono venuti a conoscenza di elementi nuovi che hanno di apprezzare maggiormente la realtà della chiesa lauretana nel suo straordinario e ricco complesso.

Come comunicare e trasmettere la fede

Nei giorni 4-6 luglio 2017 a Casa Maris Stella si sono radunati alcuni membri della Congregazione di Gesù Sacerdote per un convegno di formazione sul tema: “Come comunicare e trasmettere la fede” guidato da don Giovanni Frausini, presbitero della diocesi di Fermo, già preside dell’Istituto Teologico Marchigiano e oggi docente nello stesso e parroco.
Le riflessioni che si sono alternate sono state ricche per i loro contenuti e hanno aperto delle nuove prospettive sul modo di comunicare la fede nel contesto di oggi. Buona parte dei discorsi si è concentrata sulla figura dei ministri ordinati: vescovo, presbitero e diacono e sull’importanza di una rilettura del ministero alla luce del Concilio Ecumenico Vaticano II talvolta non attenzionato nel modo dovuto. In un contesto, come quello di oggi bisognoso di relazioni significative il ministro ordinato può fare molto, ma è chiamato a scoprire, sempre meglio, il suo legame al mistero Trinitario che è mistero di relazione, di amore e reciproco dono.