Auguri a tutti gli amici e i benefattori per una Santa Pasqua di Risurrezione
La comunità di Casa Maris Stella
Centro di Spiritualità della Congregazione di Gesù Sacerdote
Auguri a tutti gli amici e i benefattori per una Santa Pasqua di Risurrezione
La comunità di Casa Maris Stella
Signore, tu sei la luce e io la nebbia.
Io so che tu sei la mia luce, e non so come sono ne chi sono.
Tu mi conosci, mi interroghi e mi ami.
Illuminami affinché io ti conosca,
e, conoscendo te, giunga a conoscere me stesso.
Non so mettere in ordine i valori
delle realtà nelle quali vivo immerso.
Illumina tutto il mio essere
affinché sappia far ordine nella mia vita
secondo i tuoi valori e secondo le tue priorità.
Io non so amare, aiutami ad amare come ami tu,
con l’universalità e con le preferenze del tuo amore.
La mia sensibilità è annebbiata
dall’egoismo e dalla ricerca di me stesso.
Fa’ che, con la tua luce, veda dentro di me
e veda tè stesso che entri nel profondo del mio cuore
e, conoscendoti, io non resti nella nebbia.
Le mie forze sembrano sempre mancarmi.
Io non sono nulla, sono nebbia.
Fa’ che la tua luce mi purifichi, mi rallegri e mi dia forza.
Fa’ che la tua luce mi faccia scorgere la verità,
guarisca e illumini la mia cecità.
Clemente Arranz Enjuto
La comunità di Casa Maris Stella augura a tutti gli amici un Santo Natale e un sereno Anno 2020.
Giovedì 19 dicembre, come comunità, ci siamo radunati attorno all’altare per celebrare con gli “Amici di Casa Maris Stella” una messa di ringraziamento per l’anno trascorso. I nostri amici, in modi diversi, ci hanno aiutato con opere di volontariato: parco, portineria, stireria; per il loro sostegno e il loro prezioso aiuto ringraziamo il Signore e preghiamo perché Cristo, Sommo ed eterno Sacerdote ricompensi con la vita eterna quelli che ci fanno del bene nel suo nome.
Subito dopo la messa abbiamo condiviso con loro la mensa fraterna. Un momento sereno e gioviale che sarebbe bello ripetere anche in futuro.
Bisogna che «questo corpo corruttibile» – non un altro – «si rivesta di incorruttibilità, e questo corpo mortale» – non un altro – «si rivesta di immortalità. Allora s’avvererà la parola della Scrittura: La morte è stata inghiottita nella vittoria». Cantiamo: Alleluia! […]
Oh! Felice alleluia quello di lassù! Alleluia pronunciato in piena sicurezza, senza alcun avversario! Lassù non ci saranno nemici, non si temerà la perdita degli amici. Qui e lassù si cantano le lodi di Dio, ma qui da gente tribolata, là da gente libera da ogni turbamento; qui da gente che avanza verso la morte, lassù da gente viva per l’eternità; qui nella speranza, lassù nella realtà; qui in via, lassù in patria. Cantiamo dunque adesso, fratelli miei, non per esprimere la gioia del riposo, ma per procurarci un sollievo nella fatica. Come sogliono cantare i viandanti, canta ma cammina; cantando consolati della fatica, ma non amare la pigrizia. Canta e cammina! Cosa vuol dire: cammina? Avanza, avanza nel bene, nella retta fede, in una vita buona.
(AGOSTINO DI IPPONA, Discorsi 256,2-3, NBA XXXII/2, pp. 816-818).
Auguri di santa Pasqua di Risurrezione dalla Comunità di Casa Maris Stella
padre Giovanni
p. Giannantonio
p. Roberto