Quasi improvvisamente scompare questo intimo mio amico e condiscepolo. L’ho conosciuto a Padova, in Seminario nel 1907. Ho cooperato al suo ingresso nella Certosa appena fatto Sacerdote e più volte lo visitai. Attribuisco a lui in molta parte l’origine dell’Opera, perché, forse senza saperlo rivolse a questo lavoro il mio spirito. Non lo dimenticherò mai! Pace e gloria a Lui!

(PADRE MARIO VENTURINI, 14 Novembre 1942 – Morte di padre Giov. Batt. Simoni)

Il telefono mi dà spesso notizie del caro figliuolo. Non v’è più speranza, declina di giorno in giorno. Non mi sento in grado di ritornare vicino al moribondo: il cuore non regge… L’avevo allevato… era cresciuto al mio fianco… l’avevo veduto con gioia salire l’Altare… l’avevo visto partire lieto per Intra e incominciare la sua missione… E ora il buon Dio lo riprendeva! Fiat!

(PADRE MARIO VENTURINI – Memorie, 5 Novembre 1941) – (5 novembre 1941: Padre Livio Carli, 5 Novembre 2021: Padre Pio Milpacher).

Quando chi va in missione ha virtù, il Signore fa il resto: pensa Lui a produrre i frutti. Con l’aumento della grazia santificante crescono anche le virtù teologali.

(PADRE MARIO VENTURINI – Vita apostolica nell’Opera: la Speranza, 4 febbraio 1942)

La devozione a Maria in tutti i secoli ha operato prodigi di ogni genere nel mondo, specialmente durante le Missioni e gli Esercizi Spirituali, ma non si può dire a parole quanto essa operi nello spirito, nel cuore, in tutta la vita del Sacerdote.

(PADRE MARIO VENTURINI – Esortazione III, Catania, aprile 1937)

DAI PENSIERI DI PADRE MARIO VENTURINI

Ma qui appunto starà la nostra felicità, l’essere cioè uniti a Gesù nel dolore e nella persecuzione: qui appunto starà la maggior utilità del nostro Ministero in mezzo ai Sacerdoti. Viva dunque la Croce di Gesù! (Memorie, 22 febbraio 1925)