Signore Gesù, Figlio di Dio e Sapienza del Padre, Verbo fatto carne e splendore della gloria, tu ti sei avvicinato a noi, venendoci incontro e invitandoci alle nozze della chiesa con Dio, Padre di tutti. Che il nostro amore domandi, cerchi, raggiunga e scopra la tua sapienza e permanga sempre in ciò che ha scoperto.
Oggi desideriamo evocarti e pregarti con le parole evangeliche: «Beati gli invitati alla mensa del Signore», cioè: «Beati gli invitati al banchetto di nozze dell’Agnello» (Ap 19,9), o con quelle di sant’Agostino: «Tutta la durata del tempo è come la notte, nel corso della quale la chiesa veglia, con gli occhi della fede rivolti alle Sacre Scritture come a fiaccole che risplendono nel buio, fino alla venuta del Signore».
Noi siamo ora quelle cinque vergini prudenti, che siedono a mensa con lo sposo.
Affidiamo tutti insieme, con fede e umiltà, un desiderio alla generosità del nostro Dio: che tutti noi, che viviamo nella fede e siamo nell’attesa della pace sabbatica, possiamo ritrovarci un giorno riuniti nel tuo Regno, nel banchetto eterno, e che nessuno resti fuori da quella misteriosa porta, là fuori «dove c’è pianto e stridore di denti».
Allo stesso modo, possa tu, o Signore, quando verrai, trovare la tua chiesa vigilante nella luce dello Spirito per risvegliarla anche nel corpo, che giacerà addormentato nella tomba.
Categoria: Preghiere
Quale fuoco attraversa la nostra storia?
O Cristo dov’è dunque la tua vittoria?
Dove sono i segni della tua gloria
quando ogni carne conosce ancora
la sorda angoscia della morte?
Tocca i nostri cuori, perché possano credere.
Perché tenebre così profonde?
Il tuo giorno, Signore, doveva rispondere
del seme che muore senza portare frutto
nel silenzio dell’oblio.
La tua alba è lenta sul mondo…
Il corpo subisce sempre violenza.
Tu non hai fatto sì che la sofferenza
e la paura, Signore Gesù,
dal giorno della tua Pasqua siano scomparse:
Tu le riempi della tua presenza.
Quale fuoco attraversa la nostra storia?
Nessun altro segno della tua gloria
se non la tua parola e il tuo pane.
Ma il nostro cuore arde all’improvviso:
o Cristo, l’amore è la tua vittoria.
(Commissione francofona cistercense, Inno per i vespri)
Tu siedi nella stanza del Re
Tu siedi nella stanza del Re,
ornata con le gemme e le perle
della beatitudine!
Gli angeli hanno collocato
il tuo trono regale
nella stanza dell’eterno Re.
E lo stesso Re dei re,
amandoti più di ogni altra
come vera Madre e dignitosa Sposa,
si unisce a Te in un abbraccio d’amore.
Ma non meraviglia affatto
se si degna di gioire insieme a Te
quel Dio che ora regna nei cieli
e che, nato uomo da Te,
tu hai baciato tante volte sulla terra
quando era ancora Bambino.
In nome, dunque,
della beatitudine che possiedi,
rivolgi i tuoi occhi a noi o Vergine,
affinché scampiamo
dalle nostre miserie.
Ambrogio Autperto
Sei grande, Signore
Quando ho aperto gli occhi, o Dio,
avevi già acceso il sole del mattino.
Quando scoprii intorno a me la terra,
tu, o Signore, c’eri già passato,
e vidi le tue impronte.
Quando cominciai a muovere i primi passi,
tu eri già per la strada, da tempo.
Quando iniziai a parlare,
tu eri già stato Parola creatrice.
Quando conobbi l’inizio dell’amore,
tu, dall’eterno, ne conoscevi la trama.
Quando avvertii la presenza del prossimo,
tu, da tempo, eri già l’ “Altro”.
Quando scoprii l’energia,
tu, da secoli, l’avevi sprigionata.
Quando avvertii il bisogno della libertà,
tu, da sempre già la possedevi.
Quando mi chiusi nel mio inverno,
tu già preparavi lo sprigionare della primavera.
Quando incominciai ad ascoltare,
tu avevi già dato inizio alla sinfonia dell’universo.
Quando incominciai a cercarti,
tu mi avevi già accolto tra le tue braccia.
Averardo Dini
Preghiera per se stessi
Signore, riconciliami con me stesso.
Come potrei incontrare e amare gli altri
se prima non incontro e non amo me stesso?
Signore, Tu che mi ami così come sono
e non come io sogno di essere,
aiutami ad accettare la mia condizione di uomo,
limitato ma chiamato alla resurrezione.
Insegnami a vivere con le mie ombre e le mie luci,
con il mio sorriso e le mie lacrime,
con la mia forza e determinazione
e la mia stanchezza,
con il mio passato e il mio presente.
Aiutami ad accogliermi come tu mi accogli,
ad amarmi come Tu mi ami.
Liberami dal desiderio di perfezione
che voglio da me stesso,
aprimi invece alla santità che Tu vuoi donarmi.
E se per qualcosa mi scopro triste,
fa’ che non sia per le mie povertà e i miei insuccessi
ma per il Tuo amore che non ho accolto.
Aiutami ad alzare lo sguardo sulla vita
che vuoi donarmi.
Allora soltanto, uscito dai miei sogni,
dalle mie presunzioni e dalle mie ricchezze,
scoprirò che tutto è possibile a chi crede
e che il Tuo sguardo e la Tua Parola
sono luce che mi riconciliano con me stesso.
Amen.