Rimozione

La prima difesa che vedremo è la rimozione. Questo è il fenomeno difensivo cui Freud dedicò la maggior parte della sua attenzione; è il meccanismo che allontana dalla coscienza dall’io i desideri incompatibili con la realtà e con la propria coscienza morale e li rilega nell’inconscio. Esso ha sia la funzione di eliminare dalla coscienza pensieri, sentimenti, fantasie, desideri ritenuti inaccettabili sia, quella di far in modo che questi non emergano alla coscienza.

Esempio: non ricordare eventi che hanno arrecato troppo dispiacere

Nove meccanismi di difesa che attuiamo tutti i giorni

La vita, nelle sue varie vicissitudini, ci porta spesso a dovere fronteggiare situazioni di notevole intensità emotiva, nelle quali dobbiamo confrontarci con pesanti disagi interiori. Vi sono dei “meccanismi” psichici che hanno lo scopo di “difendere”, o “assecondare” l’Io rispetto a questi “moti ondosi” della nostra vita interiore. Si tratta di meccanismi che già Freud e, poi, Jung ebbero occasione di analizzare e descrivere.
I meccanismi di difesa, nella teoria psicoanalitica, sono funzioni inconsce che ci consentono di proteggerci da una situazione che genera eccessiva angoscia: l’Io ricorre a varie strategie per fronteggiare l’estrema portata ansiosa dell’evento, con lo scopo preminente di escludere dalla coscienza ciò che è ritenuto inaccettabile e pericoloso.
Diversi sono i meccanismi mentali; nella maggior parte dei casi sono adattivi e ci consentono di affrontare con successo le sfide della nostra quotidianità. Grazie ai meccanismi di difesa riusciamo a mantenere una relativa stabilità, prevedibilità e sicurezza nella percezione della nostra realtà interna ed esterna. Sono funzionali alla vita psichica
Possono divenire patologici: se vengono utilizzati rigidamente ed in eccesso causano disadattamento e psicopatologia. I meccanismi di difesa diventano disadattivi quando frustrano la capacità di relazionarsi con gli altri e di valutare gli aspetti della realtà, in presenza quindi di meccanismi di difesa disadattivi c’è una pesante distorsione della realtà. Infatti, i meccanismi di difesa, dai più semplici ai più complessi, sono strettamente legati alle funzioni dell’Io, come la memoria, il pensiero, la percezione. In generale possiamo dire che più il legame è stretto più grave è la patologia.

Quando i meccanismi di difesa diventano disadattivi?
• Quando si presentano spesso nella vita del soggetto
• Quando non cambiano anche quando sarebbe necessario
• Quando sono utilizzati indipendentemente dalla situazione

Alcuni dei principali meccanismi di difesa:
1. Rimozione
2. Proiezione
3. Razionalizzazione
4. Compartimentalizzazione
5. Annullamento
6. spostamento
7. Regressione
8. Diniego o negazione
9. Formazione reattiva

Li vedremo nei prossimi articoli

Aiuta te stesso per aiutare gli altri

Anche se potrebbe sembrare un controsenso, mi piacerebbe far riflettere sul fatto che per aiutare davvero gli altri è prima di tutto necessario che si impari ad aiutare se stessi.
Essere autonomi, sereni, in armonia nella propria vita, è necessario per chiunque voglia dedicarsi a servire le persone intorno a sé.
Troppo spesso tendiamo a strafare, a perdere di vista i nostri più basilari bisogni, a dimenticarci di noi stessi. Un esempio tipico è quello delle relazioni in cui cerchiamo di aiutare l’altro nella speranza più profonda che possa così finalmente occuparsi di noi.
Proviamo a pensarci… Se per primi non stiamo bene noi, come potremmo mai davvero essere utili agli altri? Viceversa, se noi stessi stiamo già davvero bene come potremmo non esserlo? La nostra sola compagnia sarebbe d’ispirazione per le persone intorno a noi.

Inizia da te. Crea benessere ed armonia. Arriverà il momento in cui non potrai far altro che occuparti degli altri per continuare a stare bene.

Sette consigli per combattere spiritualmente l’ansia quotidiana

1) LA VITA VA STORTA? TIENI IL COLLO DRITTO!

A volte lasciamo che le piccole cose assumano un potere esagerato sulla nostra vita. Mentre se imparassimo a gestirle con calma e umiltà non diventerebbero i condizionatori del nostro umore. Sapere affrontare bene i piccoli problemi fa da cartina di tornasole anche per la nostra capacità di reazione davanti alle cose grandi. Chi sa sopportare pesi piccoli può misurarsi infatti su quelli più impegnativi. Non lasciamoci rovinare la vita dalle piccole cose che vanno storte.

Citazione utile:
Un piatto di verdura con amore… è meglio di un bue grasso con l’odio (Proverbi 15,17)

 

2) ESSERE PERFETTI? NON SEMPRE È UTILE!

Chi cerca la perfezione sa che non potrà mai trovarla: dunque, che gusto c’è a giocare una caccia al tesoro che sai non ti porterà mai a nessun forziere? Il perfezionista, così, rimane solo. Perché la qualità che impone con sacrificio onorevole a se stesso, inizia poi a cercarla anche negli altri. Ci sono utili i perfezionisti. Senza di loro, la nostra vita sarebbe meno bella e meno sicura: ci hanno regalato grandi intuizioni e scoperte, ci garantiscono che tutto funzioni al meglio delle possibilità disponibili. Ma, alla fine dello spettacolo, non si sono goduti nemmeno una nota e forse hanno cominciato anche a odiare un poco la musica. Ci sono ruoli professionali dove questi sacrifici sono necessari. Ma esistono anche tanti altri ambiti dove basta saper fare bene le cose: senza strafare, senza pretendere oltre ogni ragione.

Citazione utile:
Siate perfetti, come è perfetto il Padre Vostro che è nei cieli (Matteo 5,48)

 

 3) MANTIENI LA CALMA!

Alcuni dei più grandi professionisti sono tra le persone più calme, felici e tranquille che esistono. Eppure hanno centinaia di impegni, e sono sottoposti alla pressione di dover essere sempre all’altezza della loro fama. Il loro segreto lo scopri quando li incontri personalmente e vedi persone contente di quello che sono, non tormentate da ciò che fanno. Hanno i loro affetti sicuri, sono certi di quali siano le loro potenzialità:convivono con i loro limiti con serenità perché, sapendo che vi sono cose che non si possono cambiare, si concentrano su quelle su cui possono fare (anche con leggerezza e divertimento) la differenza. Madre Teresa affrontava tutto il peso della giornata senza stanchezza. La forza gliela dava un’ora di Adorazione Eucaristica ogni mattina: quella era la sua pace interiore, la casa sicura dove era protetto il suo “io”.

Citazione utile:
Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo
(1
Tessalonicesi 5,23)

 

4) IMPARA A STACCARE IL CERVELLO

L’autore cita gli ultimi anni della vita di suo padre. «Il problema era la testa: che correva sempre al dopo, incapace di fermarsi all’adesso. C’erano sempre altri impegni, altri conti da saldare, altre consegne da fare; credo non guardasse nemmeno mai l’agenda, perché l’aveva imparata a memoria, mentre si concentrava sulle pagine delle giornate seguenti». Nei Vangeli, invece, la giornata di Gesù è molto varia. Alterna momenti di riposo a predicazione e preghiera. Sa concedersi il tempo dello svago, sa quando riflettere sulle cose in arrivo, sa quando agire concretamente su quella questione: e solo quella. Gesù vive sull’onda, non si lascia sommergere dalla stessa.

Citazione utile:
 Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena… (Matteo 6,34)

 

5) LITIGARE? NON OFFRE ALCUN BENEFICIO!

Capire le sofferenze e le motivazioni dell’agire in contrasto è, in tante occasioni, la strada maestra dove gettare un nuovo ponte di pace o per spegnere un incendio. È il modo in cui si può comprendere che cosa sia necessario concedere all’altro, o dove bisogna spiegare, o perché abbandonare certi atteggiamenti. Se due persone in contesa si mettessero a praticare questo esercizio prima di iniziare a spararsi cannonate addosso, probabilmente si ritroverebbero uno davanti all’altro a domandarsi scusa a vicenda. Questo non vuol dire che il problema sia subito risolto o che tagli e soluzioni drastiche non vadano poi prese: ma se, appunto, tutto questo sarà fatto per cercare la via d’uscita migliore per entrambe le parti e non per sterminare il più possibile quella avversa, è ovvio che ci sarà da aspettarsi solo del buono in più per ciascuno. Interpretare l’altro è un ottimo modo di amare il prossimo, anche al di fuori delle contese e delle liti.

Citazione utile:
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi,
anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti (
Matteo 7,12)

 

6) LA GENEROSITÀ PIÙ BELLA? QUELLA SEGRETA!

Allora è bene ricordarsi una cosa: la vera ammirazione la otteniamo non quando siamo noi a vantarci del nostro eroico agire, ma quando sono i beneficiari del gesto che, a nostra insaputa, lo rendono pubblico parlando di noi. Allora non c’è secondo fine o interesse di sorta: è pura gratitudine, e l’azione viene raccontata nella sua essenza e trasparenza, ammantata di ancora maggiore gloria proprio per il fatto che non ne abbiamo fatto una bandiera. Risulteremo allora come quelli che fanno del bene e non lo dicono a nessuno, però tutti lo sanno e ci ammirano in silenzio.

Citazione utile:
Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra (Matteo 6,3)

 

7) LA PAROLINA MAGICA È ADESSO!

Adesso è l’attimo di cui ho pieno controllo. Il passato è ormai scritto. Il futuro non solo non mi è concesso, ma dipende da fattori che sono per la gran parte fuori dalla mia determinazione. Non posso risistemare il primo ed essere certo del risultato auspicato per il secondo. Posso solo gestire questo adesso, in cui reagisco, penso, rendo il mio tempo e le mie possibilità gestibili al massimo delle mie capacità. Stai sul divano per mezz’ora a pensare preoccupato a quello che capiterà domani mattina? Hai buttato via trenta minuti di adesso; e domani mattina quel che ti attende sarà comunque lì, con tutte le sue possibili vie d’uscita. Gustati allora l’adesso come uno scrittore che vede scorrere il proprio pensiero sulle righe della pagina: non ti sentirai mai così vivo, presente a te stesso e con il pieno delle tue possibilità a disposizione; e affronterai quello che la vita deciderà di metterti davanti, nel bene e nel male.

Citazione utile:
La mente dell’uomo pensa molto alla sua via, ma il Signore dirige i suoi passi (Proverbi 16,9)

 

di DIEGO GOSO in “Vivi da Dio”  ed. San Paolo

Correzione fraterna: la correzione evangelica

Interessante questa pagina di Isacco di Ninive su un aspetto del rapporto umano, talvolta difficile, come le gestione dei conflitti, che qui è indicata come “correzione fraterna”; la propongo anche a voi lettori, penso possa far del bene.

«Quando vuoi ammonire qualcuno alle cose belle, prima da’ ristoro al suo corpo e onoralo con una parola colma di amore. Non c’è nulla che renda modesto un uomo e lo persuada a convertirsi dalle cose cattive a quelle buone, come il bene corporale e l’onore di-mostratogli da qualcuno.
Un secondo strumento di persuasione è lo sforzo di un uomo a essere lui stesso uno spettacolo lodevole. Colui che ha ottenuto di possedere se stesso per mezzo della preghiera e della vigilanza, potrà facilmente avvicinare il suo compagno alla vita, anche senza la fatica delle parole o l’ammonizione esplicita. Colui che prende le difese dell’oppresso, trova un difensore nel suo Creatore. Colui che presta il suo braccio per aiutare il suo prossimo, riceve il braccio di Dio per lui. Colui che accusa suo fratello per i suoi mali, troverà Dio come suo accusatore. Colui che raddrizza suo fratello nel segreto di una stanza, cura il suo male; ma colui che lo accusa nell’assemblea, rinsalda le sue ferite.
Colui che cura suo fratello in privato, rivela la forza del suo amore; ma colui che lo espone all’occhio dei suoi compagni, fa conoscere la forza della sua propria invidia. L’amico che cura nel segreto, è un medico sapiente; ma colui che cura all’occhio di molti, in verità è uno che ingiuria. Il segno della misericordia è il perdono di qualsiasi offesa, e il segno di una cattiva intelligenza è che si mutino le parole rivolte al peccatore. Colui che accosta la medicina alla correzione, corregge con amore, ma colui che cerca la vendetta è vuoto di amore. Dio corregge nell’amore e non per amore di vendetta. Non sia mai! Per-ché egli cerca di guarire la sua immagine e non conserva la sua collera. Se sei adirato contro qualcuno, o ardi di zelo a motivo della fede o a motivo delle sue opere cattive, o lo accusi o lo ammonisci, vigila sulla tua anima, perché tutti abbiamo nei cieli un giudice giusto.
Se infatti tu hai pietà e cerchi di convertirlo alla verità, soffrirai sofferenza a causa sua. Con lacrime e con amore gli dirai una o due parole, senza ardere d’ira contro di lui, allontanando da te i segni dell’inimicizia.
L’amore non sa adirarsi, non si irrita, non rimprovera con passione. Il segno dell’amore e della conoscenza è una profonda umiltà che proviene dall’intelligenza dell’intimo. Guarda di non essere dominato dalla passione di coloro che sono ammalati del desiderio di correggere gli altri e che da se stessi vogliono essere i censori e i correttori di tutte le infermità degli uomini. Questa è una dura passione …
In verità, è meglio per te trovarti a cadere nella lussuria, piuttosto che in questa malattia».

(ISACCO DI NINIVE, Un umile speranza, Magnano, Qiqajon, 1999, 198 -200).