Pregare semplicemente ma con forza

La vostra preghiera sia semplicissima; una sola parola è stata sufficiente al pubblicano e al figlio prodigo per ottenere il perdono di Dio (Lc 15,31)… Non ci sia ricercatezza nelle parole della vostra preghiera; tante volte, i balbettamenti semplici e monotoni dei bambini persuadono il padre! Non lanciatevi in lunghi discorsi, per non dissipare lo spirito con la ricerca delle parole. Una sola parola piena di fede ha salvato il buon ladrone (Lc 23,42). La prolissità nella preghiera spesso riempie lo spirito di immagini e lo dissipa mentre spesso una sola parola ha per effetto di raccoglierlo. Se vi sentite consolati, afferrati da una parola della preghiera, fermatevi ad essa, poiché allora sta pregando con noi il nostro angelo. Non abbiate troppa franchezza, anche se avete ottenuto la purezza, ma piuttosto una grande umiltà, e sentirete allora una fiducia più grande. Anche se avete salito la scala della perfezione, pregate per ottenere il perdono dei vostri peccati; ascoltate il grido di san Paolo: “Dei peccatori, il primo son io” (Tm 1,15)… Se sarete rivestiti di mitezza e liberi da ogni ira, non vi costerà molto di più per liberare il vostro spirito dalla schiavitù.
Finché non avremo ottenuto la vera preghiera, assomiglieremo a coloro che insegnano ai bambini a fare i primi passi. Lavorate a elevare il vostro pensiero, o meglio a contenerlo nelle parole della preghiera; se la debolezza dell’infanzia lo fa cadere, rialzatelo. Lo spirito infatti è instabile per natura, ma colui che può rafforzare tutto, può anche fissare lo spirito… Il primo grado della preghiera consiste dunque nello scacciare con una parola semplice, le suggestioni della mente appena si presentano. Il secondo consiste nel mantenere il nostro pensiero solo in ciò che diciamo e pensiamo. Il terzo, è il rapimento dell’animo nel Signore.

San Giovanni Climaco (circa 575-circa 650) La scala, cap. XXVII

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