P. Mario Venturini

 

Apostolo della santificazione del clero, fondatore della Congregazione di Gesù sacerdote e della Congregazione delle Figlie del Cuore di Gesù Mario Vittorio Venturini nasce a Chioggia (Venezia) il 7 maggio 1886. Ordinato prete diocesano nel 1910, si impegna con dedizione ed entusiasmo nel ministero parrocchiale e diffonde con zelo la devozione al sacro Cuore e l’amore per l’eucaristia.
Nel 1912 ha l’ispirazione di fondare un Istituto che si propone di onorare Gesù sacerdote, pregando e lavorando perché i ministri sacri siano santi secondo il desiderio del cuore di Cristo. La Congregazione maschile ha inizio nel 1926, quella femminile nel 1929.
Padre Venturini dedica tutta la vita ai sacerdoti, dei quali diviene animatore ed amico. Accoglie con disponibilità ragazzi e adulti, rendendo loro possibile il cammino verso il sacerdozio. Dà inizio a riviste di spiritualità per i preti, gli educatori dei seminari, le consacrate e il popolo di Dio. Dal 1948 promuove la giornata mondiale di santificazione sacerdotale. Muore a Trento il 18 marzo lasciando il ricordo di vero uomo di Dio. Il suo corpo riposa nella cripta di casa madre a Trento.

 

L’1 aprile 1925 (dopo aver avuto l’ “ordine” del Papa ad iniziare l’Opera nella propria Diocesi) nel viaggio di ritorno verso Cavarzere scrive a Bice di Rorai: 

«Fui a Loreto: Deo gratias et Mariae! Oh la casetta dove Maria fu concepita senza macchia, dove il Verbo divino s’incarnò, dove incominciò il Sacerdozio di Gesù, dove Maria divenne Madre del Sacerdozio, dove Gesù visse tanti e tanti anni nascosto! Come vi si sta bene là dentro! Celebrai la S. Messa e credo di essere stato un po’ lungo… perché un Sacerdote che doveva celebrare dopo di me si inquietò un poco dovendo attendere ch’io finissi! Vi ritornai più volte, la esaminai da ogni lato, e mi lasciò in cuore la dolce speranza che un giorno l’Opera vi avrà qui una Casa. Sarebbe davvero necessaria: sono ottomila anime e vi stanno 70 Sacerdoti. Un Vescovo santo, che vi venne da alcuni mesi: lo salutai; mi conobbe già a Roma di vista. Gli chiesi la Benedizione: Sì, gliela do mi disse, spero che farà tanto bene… Poveri Vescovi, come hanno talora il cuore gonfio, senza poter parlare. L’Opera cercherà di consolarli, non è vero? Ma perché mi fu detto che alcuni di essi saranno contrari all’Opera? Buon Gesù, non lo credo: ad ogni modo noi cercheremo non solo di evitare ad essi qualunque dispiacere, ma ancora di consolare il loro cuore.

Partii da Loreto stamane alle 5, Celebrai alle 4 presso le Suore di S. Vincenzo che mi hanno ospitato».